settimana di studi danteschi

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Virgilio a cui per mia salute die’mi
(Purg. XXX, 51)
  

 
    
Virgilio dolce pedagogo, dolcissimo patre



Dolce mio padre

(Purg.XVII, 82)



Dolce padre caro
(Purg. XVIII, 13)



Lo dolce padre mio
(Purg. XXV, 17)            



Ma quel padre verace, che s’accorse
del timido voler che non s’apriva,
parlando, di parlar ardir mi porse

(Purg. XVIII, 7-9)



Lo più che padre
(Purg.XXIII, 4)



Lo duca mio di subito mi prese
come la madre ch’al romore è desta

(Inf. XXIII, 37-38)



De l’Eneïda dico, la qual mamma
fummi e fummi nutrice, poetando

(Purg. XXI, 97-98)



Volsimi a la sinistra col respitto
col quale il fantolin corre a la mamma

(Purg. XXX, 43-44)



Dallato m’era solo il mio conforto
(Purg. IX, 43)



Tu duca, tu segnore e tu maestro
(Inf. II, 140)



Lo buon maestro a me…
(Inf. IV, 31)



O sol che sani ogne vista turbata
(Inf. XI, 91)

 
 
 
 
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